Legionella e rischio biologico: valutazione, prevenzione e conformità normativa
Con l’avvento della stagione estiva, caratterizzata da condizioni ambientali maggiormente favorevoli allo sviluppo dei microrganismi patogeni, diventa improrogabile per tutte le strutture industriali, pubbliche e private una gestione integrata e completa del rischio biologico e del rischio Legionella che sono, per tipologia di fattori di rischio, trasversali e interessano pressochè tutti gli ambiti civili e industriali per diversi aspetti.
Rischio Legionella
Anche il 2023, confermando la tendenza degli anni precedenti, ha registrato un aumento in Italia dei casi notificati di Legionellosi: di fondamentale importanza diventa dunque la prevenzione.
Le principali sorgenti di contaminazione sono:
- Impianto di distribuzione dell’acqua sanitaria (calda e fredda)
- Impianto di condizionamento centralizzato
- Torri evaporative
- Docce e lavaocchi di emergenza
- Impianto antincendio
- Impianti di abbattimento polveri con nebulizzazione di acqua
- Impianti di raffreddamento
Le Linee Guida per il controllo e la prevenzione della Legionellosi approvate il 7 maggio 2015 in Conferenza Stato-Regioni, valide su tutto il territorio nazionale, insieme al DGR 828/2017 pubblicato in Emilia-Romagna e alla Legge Regionale n° 6 giugno 2019 valida in Lombardia, costituiscono i riferimenti normativi fondamentali per capire come gestire il rischio nelle diverse realtà, attraverso un percorso di valutazione, gestione, monitoraggio/campionamento e comunicazione.
Rischio Biologico
Il rischio biologico, certo o potenziale, riguarda un significativo numero di realtà industriali e di mansioni lavorative, di cui l’Allegato XLIV del D. Lgs. 81/08 fornisce una lista esemplificativa, ma non esaustiva.
Il D. Lgs. 81/08 (Titolo X e Titolo X bis) obbliga il Datore di Lavoro ad effettuare la valutazione del rischio biologico identificando la tipologia di attività a rischio, la tipologia di esposizione, i microrganismi patogeni coinvolti, la frequenza e la durata dell’esposizione; dopodichè deve adottare misure tecniche, organizzative, procedurali, igieniche e di contenimento al fine di ridurre il rischio per gli operatori e, se necessario, effettuare un monitoraggio microbiologico che consenta di capire l’efficacia delle misure di prevenzione e di protezione messe in atto.
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